Quest'anno come già annunciato lo stand sarà dedicato ad una unione, cioè al legame che Emilio Radaelli e la moglie Roberta Gremignani stanno portando avanti con la casa di Ingolstadt dal lontano 1983 con la nascita dapprima dell' Audi Sport Europa Team e successivamente con la conversioni in Audi Sport Italia.
Le vetture che verranno presentate saranno i simboli della carriera trentennale della scuderia di Nibbiola ed avranno a fianco anche i protagonisti che le hanno condotte rendendole leggendarie, nomi non vogliamo farne ma possiamo anticiparvi che ognuna avrà vicino...un pilota adatto.
Audi 80 quattro Gruppo A
Presentata nel dicembre del 1982, era il modello che puntava a rendere accessibile al più vasto pubblico il concetto-quattro, peraltro rivelando subito un interessante e quasi inatteso potenziale sportivo. Al rally di Svezia valido per il mondiale FIA 1983 il team ufficiale iscriveva la 80 quattro oggi facente parte della collezione di Emilio Radaelli e sulla neve uno straordinario Stig Blomqvist giungeva secondo assoluto a soli 47" dalla Quattro A1 di Hannu Mikkola. A inizio '85 Radaelli ottenne da Ingolstadt la vettura (che era stata lasciata a lungo silenziosa in un parcheggio dopo il successo di classe al Montecarlo 1984 con Bernard Darniche) per affiancare all'attività nell'Europeo con la quattro un impegno nazionale: ne nacque la sfida per la corona Gruppo A forse più combattuta della storia del tricolore rally tra Audi Sport Europa Team e la squadra di riferimento Fiat: il Jolly Club, alla fine vinta dal romagnolo Bruno Bentivogli con la trazione integrale. La vettura usciva di scena a testa alta nel 1986 dapprima con la vittoria assoluta di Bentivogli al rally di Sassari, poi accompagnando all'esordio con la marca tedesca Paola De Martini e col sammarinese Gigi Canini vincitore in casa del 4° Rally dei Castelli.
(fonte: Audi Sport Italia)
Audi quattro Gruppo B
Non si può parlare di rally in casa Audi senza parlare dell'Audi quattro e lo stesso vale per l'allora neonato Audi Sport Europa Team che affidandosi dal 1984 dapprima a Michele Cinotto, che già aveva incantato i tifosi nel 1981 ed 82 e successivamente ad Harald Demuth si affermò in numerose gare in Italia ed Europa.
L'epopea di questa Audi quattro durò fino al 1987 con alcune apparizioni con al volante l'allora promessa Paola De Martini.
foto gentilmente concessa da: Photo4
Audi 90 quattro Gruppo A
La
quattro porte tedesca fin dagli esordi agonistici avvenuti nel 1988 si
annunciava come una vettura che avrebbe puntato su affidabilità e
robustezza, doti che le permisero all'esordio nel Campionato del Mondo
al Rallye di Sanremo di concludere nei Top10 affidata a Paola De
Martini. La veloce pilotessa elbana ripeté l'exploit l'anno dopo al
Montecarlo e in Corsica.
Nel frattempo le
esperienze lontane dall'Italia avevano reso il team conscio delle
possibilità della 90 quattro in gare massacranti e dove il dinamismo
dello staff fosse determinante. Dopo "assaggi" positivi ai rally del
Bandama e dello Zimbabwe nel 1989 fu approntato un programma completo
nel Campionato Africano FIA 1991, con piloti locali come Abe Smit e
Patrice Servant affiancati dall'italiano Aldo Riva, che esordì al Safari
dello Zaire venendo subito contagiato dal fascino di quel tipo di
competizioni. A fine della stagione Riva si imponeva nel Rally del
Burundi. Un successo che bissato la stagione successiva, insieme alle
vittorie in Zimbabwe e Zambia, diede al romagnolo il titolo, cui l'anno
dopo seguirono i primi posti nelle graduatorie Marche e Copiloti. La 90
Quattro della collezione di Radaelli è ancora nell'allestimento
previsto per le gare africane.
(fonte: Audi Sport Italia)
Audi 80 competition
Il
1993 è una stagione particolare nella storia delle competizioni per
Audi: avrebbe dovuto essere l'anno della grande sfida DTM contro Alfa
Romeo e Mercedes, ma dissidi con la federazione e gli organizzatori
avevano fatto decidere a metà dell'anno precedente di ritirare le V8 dal
più noto campionato tedesco. Il modello 80, destinato a subentrare nel
DTM, riceve quindi un'altra destinazione: la categoria D2 riservata ai
modelli fino a due litri, poi più celebre con la denominazione di
Superturismo.
Audi sceglie una soluzione tecnica insolita e particolare
per affrontare la concorrenza: la trazione integrale abbinata ad un
motore da 280 cavalli montato longitudinalmente. Nel 1993 schiera Frank
Biela e Marc Sourd nel campionato francese, allora all'apice della
fortuna ed il tedesco sorprende la concorrenza portandosi a casa il
titolo contro una agguerrita opposizione.
Nel 1994 con l'arrivo del
modello evoluto 80 Competition non gli riesce però il bis nella neonata
ADAC Supertourenwagen Cup, che domina all'inizio ma conclude secondo.
Seconda è anche la 80 di Philippe Adams in Belgio, pur vincendo più gare
di tutti: sette.
(fonte Audi Sport Italia)
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