Prealpi Master Show 2017

Prealpi Master Show 2017
Andrea ZIPPO Zivian, Fabio Ceschino - Audi quattro - fotografia gentilmente concessa da Marco Forese

venerdì 27 giugno 2014

24 ore di Le Mans 2014 - Ultimo atto


Pensavate che i racconti sulla "gita a Le Mans" fossero finiti?

Non penso proprio, i più attenti di voi si saranno sicuramente accorti che i momenti in cui siamo stati più vicini ai campioni sono stati volutamente omessi, ebbene sì, tutti per noi sono dei campioni, perchè già il solo arrivare a correre la 24 ore è un'impresa che merita rispetto ed ammirazione. Non abbiamo detto nulla riguardo la parata dei piloti del venerdì che è stata appena accennata e soprattutto non si è detto proprio nulla del dopo vittoria, infatti per chi fosse stato distratto, Audi, nonostante non apparisse certamente la scuderia più convincente è riuscita a cogliere la tredicesima vittoria nella 24 ore, la quinta di seguito!

Tornando a venerdì dopo una mattinata che ci ha permesso di riposarci delle fatiche del viaggio siamo salpati, in un caldo stupefacente rispetto agli anni precedenti, alla volta di Le Mans con il trenino che ci ha sbarcati direttamente in Place de la Republique, punto chiave della parata.
 
Finalmente abbiamo potuto dopo anni fare una piccola visita della città, attraversare la piccola Place Saint Nicolas al centro della quale si trova il monumento al circuito della Sarthre e dove si possono vedere e toccare con mano le famose impronte che ricordano le vittorie dei piloti alla 24 ore, figure come Henry Pescarolo, vincitore 4 volte tra gli anni '70 ed '80 o Derek Bell e Jacky Icks e tanti piloti della casa con i quattro anelli, tra cui gli italiani, Dindo Capello ed Emanuele Pirro.







Alle 15 abbiamo preso posto ed iniziato l'attesa...interminabile, cucinati dal sole, senza scelta, o attendere o allontanarsi perdendo il posto in prima fila, finalmente alle 18 lo spettacolo è iniziato, con il passaggio di varie bande musicali inframezzate dalle auto di vari club, il tutto condito con qualche vera e propria supercar come la Bugatti Veyron o LaFerrari.




Finalmente è giunta la volta dei piloti, che su auto d'epoca si sono fatti accompagnare lungo il percorso tra due ali di folla plaudente, lanciando gadgets di ogni tipo, dalle collane di perle di plastica, inspiegabilmente bramate dalla folla, alle penne, passando per le caramelle della Porsche per poi arrivare alle tshirts di Audi, certamente l'oggetto più agognato.





Terminato il passaggio dei piloti a noi più cari, ovviamente quelli di casa Audi, stremati dalle numerose ore in piedi e sotto il sole, abbiamo fatto ritorno al campo base, pensierosi su come sarebbe andata la gara l'indomani e non così certi di poterci ritrovare ai box a festeggiare con il team la loro vittoria.

Invece, alle ore 14 e trenta, come da tradizione, quando ormai la situazione era congelata ed Audi si stava avvicinando alla sua tredicesima vittoria abbiamo iniziato l'avvicinamento al box, inizialmente con il classico ritrovo al monumento Audi, vicino al parco chiuso, poi visto che come era stato detto, ma noi non ci fidiamo mai, non ci sarebbero stati pass, abbiamo iniziato una manovra a tenaglia estremamente difficoltosa, passando dietro alla tribuna principale, entrando dal cancello paddock, trovandoci quindi sotto al podio e risalendo la corrente umana come dei salmoni verso i box Audi ed arrivando così davanti alla meritata fettuccia che separa gli appassionati che guardano con curiosità da coloro che fanno parte della "famiglia".

Poteva essere tutto finito così semplicemente? Certo che no, infatti dopo essere stati bloccati a pochi centimetri dalla meta da quei 5 centimetri tesi di fronte a noi e soprattutto da un addetto di dimensioni generose ci siamo serviti dei nostri "contatti" per superare il sottile confine!

Ah...finalmente eravamo ai box, anzi di nuovo ai box, subito abbiamo incontrato Buzi, che quest'anno faceva parte del team, poi tutti gli altri piloti, un overdose di Motorsport e di gioia vissuta nella pancia di Audi Sport.


 



Tra i primi ci siamo trovati davanti lo sfortunato Marco Bonanomi, tamponato il giorno precedente e costretto al ritiro dopo poche ore di gara mentre stava andando veramente forte, un vero peccato. Abbiamo chiacchierato con lui della gara dimostrandogli tutta la nostra stima, anche se sul suo volto come pure su quello di Oliver Jarvis e Felipe Albuquerque era chiara l'amarezza del momento.



Dopo pochi minuti ci siamo trovati davanti Benoit Treluyer sorridente e disponibile come sempre, vincitore quest'anno con Andre Lotterer e Marcel Fassler anche loro incontenibili nella loro gioia e mescolati agli altri campioni come Tom Kristensen, Lucas Di Grassi e Mark Gene, l'equipaggio giunto secondo con la R18 etron quattro numero 1.

Da non sottovalutare assolutamente la presenza delle "vecchie glorie" della 24 ore, personaggi come Emanuele Pirro ed Alan Mc Nish che nonostante non corrano più in prima persona la 24 ore hanno uno scopo ben preciso e da non sottovalutare, dispensare consigli preziosi ed aiutare così ad interpretarla al meglio. 
Tra di loro c'è anche il nostro Socio Onorario Dindo Capello con il quale ci tratteniamo a lungo a chiacchierare, ascoltando con attenzione aneddoti e verità che solamente chi fa parte dell'ambiente conosce e sa cogliere.




Nell'atmosfera carica di gioia tra una birra e l'altra ci mescoliamo a meccanici, ingegneri ed al resto del team, rubando fotografie ed autografi che non capiterà altre volte di poter ottenere, resterà certamente nella memoria l'incontro con il Dr. Ullrich, direttore di Audi Sport, il reparto sportivo di Audi AG. che appare veramente soddisfatto del risultato.









Subito tra un'intervista e l'altra riusciamo a circondarlo e così inizia la carrellata di fotografie ed autografi che culmina con la consegna di un piccolo omaggio da parte del Club, chissà se un giorno verrà avvistato con la nostra polo!!!











Le emozioni non sono finite e le sorprese continuano, infatti manca l'arrivo dell' anonima cassa di legno, una semplice cassa alta ben più di un metro all'interno della quale c'è lei, la coppa per cui si sono sfidati per 24 ore ben 55 equipaggi. Il suo aspetto è maestoso e leggendario, il tempo di riprendersi e la fila per farsi fotografare al suo fianco è subito lunghissima!
















Poi con calma iniziamo a fare ritorno al Camp, abbandoniamo l'area più festosa del paddock e torniamo verso i nostri camper tra meccanici di squadre che non hanno nulla da festeggiare e che iniziano a riporre il materiale nei camion abbandonando i pezzi inutilizzabili, addetti che smontano gli stands che fino a poche ore prima erano affollati di persone in cerca di gadgets, magliette e modellini, la 24 ore è finita da poche ore e già la magia per i più è svanita, anche noi tra pochi minuti saremo impegnati a smontare il nostro accampamento, l'indomani avremo 1250km da fare e la strada è lunga fino a casa, ma gli aneddoti, le battute ed i ricordi ci faranno compagnia per tutto il viaggio!

sabato 21 giugno 2014

La nostra 24 ore a Le Mans

E' giovedì sera, chi di noi non era mai stato a Le Mans resta letteralmente imbambolato, le cose da vedere sono decisamente troppe, una overdose di Motorsport a cui difficilmente si è pronti. Vedere sfrecciare le auto sul rettilineo illuminato ed imboccare la via verso il ponte Dunlop per poi perdersi nel buio del circuito verso Mulsanne riporta alla mente gli sgranati video delle prime edizioni di questa leggendaria corsa. 

Anche questa volta Le Mans emoziona come la prima volta e chissà quante sorprese avremo in questo fine settimana, infatti già il giorno successivo, venerdì arriva al Camp Marco Bonanomi e Felipe Albuquerque ed ovviamente foto ed autografi sono d'obbligo, anche se il tempo è decisamente tiranno e ci possono dedicare solo pochi minuti, peccato.


Ma se si ha il tempo per chiacchierare le occasioni all'Audi Camp non mancano certamente infatti di fronte ad un piatto di pasta ed ad un buon bicchiere di vino rosso si possono sentire racconti interessantissimi direttamente da coloro che gli hanno vissuti, come meccanici del DTM o dello stesso progetto R18 come Gabriele, Buzi ed altri colleghi.

La nostra familiarità col Camp ci porta a ricevere venerdì sera la visita alla nostra "hospitality" di Rupert Stadler, amministratore delegato di Audi AG, per capirci il Marchionne dei quattro anelli, che su segnalazione di Rudy e Max, gli organizzatori del Camp passa a salutarci e chiacchiera con noi del Lago di Garda, della regione da dove veniamo ed apprezza molto la nostra passione, il nostro spirito di coinvolgimento e l'innata capacità di farci tutti amici.



 Rupert Stadler CEO Audi AG ci fa visita all' Audi Camp

Insomma come ogni anno terminata la festa del venerdì sera ci sono tutte le premesse perché sia un altro fine settimana memorabile, resta solo da aspettare le ore 15 di sabato, correre per 24 ore e vincere la gara.

Arrivano le 14 di sabato, con agitazione prendiamo posto in tribuna, posizione perfetta, si vede la fine del rettilineo davanti ai box, si vede l'imbocco verso il ponte Dunlop ed abbiamo a disposizione un comodo megaschermo che ci permette di seguire la gara lungo tutto il circuito.
La gara inizia subito in un modo ben diverso dagli anni precedenti, la velocità maggiore in rettilineo di Toyota e Porsche contro la più performante percorrenza in curva dell'Audi R18 e-tron quattro rendono i valori in campo molto simili nella parte iniziale della gara, fino a quando si abbattono due potenti temporali, durante il primo dei quali lo sfortunato Marco Bonanomi che stava conducendo un'ottima gara è vittima prima di un urto da parte della Toyota di Nicolas Lapierre e successivamente di uno ben peggiore da parte della Ferrari 458 di Sam Bird che costringono la vettura numero 3 al ritiro e fanno cadere la tribuna in una silenzio surreale.

A quel punto terminato anche il secondo potente scroscio di pioggia, inizia la fase ciclistica della gara, decidiamo di iniziare a fare il giro del circuito, apprezzare la velocità delle LMP1 alla Virage Porsche, guardare i tentativi di sorpasso al termine del rettilineo Indianapolis o ammirare le auto veramente da vicino all'Arnage, per poi concludere il tutto arrivando con il sole appena tramontato nel posto forse più leggendario del circuito, la curva Mulsanne al termine dell'Hunadières, la "strada" di sei chilometri e mezzo che prima dell'aggiunta delle due chicane vedeva sfrecciare i prototipi ad oltre 400km all'ora.



Terminata la visita a Mulsanne i più temerari girano ancora per il circuito dopo una tappa al campeggio per uno spaghetto taumaturgico alle 3 di notte, per riprendere le forze dopo i chilometri di pedalate, altri invece dopo la pausa si gettano direttamente tra le braccia di Morfeo sperando di svegliarsi con notizie migliori rispetto alla classifica provvisoria che vede Audi seconda e terza dopo la Toyota numero 7, all'apparenza inarrestabile.

Il risveglio porta buone notizie, la Toyota in testa, ci si era augurati sportivamente un bel problema meccanico che provvidenzialmente è avvenuto, si è ritirata ed ora gli equipaggi Audi sono primo e terzo, la rottura del turbocompressore della vettura numero 2 le fa perdere la posizione di testa in favore dell'Audi numero 1 che dopo poche ore subirà la stessa sorte e che la farà cadere a sua volta in terza posizione regalando a poco più di tre ore dalla fine la posizione di testa alla Porsche.

Il dramma sembra compiuto, i cugini sono in testa ed il distacco è di 31 secondi rispetto all'Audi numero 2, ma Lotterer inizia ad incalzare la Porsche numero 20 che voci dicono abbia problemi di recupero dell'energia in frenata e che durante il cambio pilota viene sopravanzata dalla vettura di Ingolstadt, finalmente siamo di nuovo in testa ma la paura di altre rotture con la Porsche sempre pronta a riguadagnare la testa non ci fanno stare molto tranquilli, ma ad un certo punto un nuovo colpo di scena, la Porsche 919 hybrid con alla guida Mark Webber procede molto lentamente e si ferma ai box, ormai è fatta, Audi è prima e seconda e non resta che condurle al traguardo!

Inizia a concretizzarsi la vittoria ed i relativi festeggiamenti nei box per il terzo anno consecutivo, in 12 ore siamo passati da "andrebbe bene arrivare anche secondo e terzo dopo Toyota ma davanti a Porsche" ad una doppietta che porta Audi ad aver vinto 13 volte negli ultimi 15 anni la 24 ore di Le Mans.

Arrivano le 15 e le due R18 superstiti passano in parata sul traguardo, la gioia per Lotterer, Treluyer e Fassler è incontenibile, secondi Tom Kristensen, Lucas Di Grassi e Mark Gene che ha sostituito Loic Duval vittima di un incidente mercoledì, nel quale la R18 numero 1 è stata distrutta.

Audi ha vinto per la tredicesima volta nelle ultime quindici edizioni e per la quinta volta di seguito, ora è il momento di festeggiare...i box ci accoglieranno anche questa volta?!

giovedì 19 giugno 2014

Arrivare a Le Mans per la quarta volta, emozionante come la prima

Ed arrivò finalmente mercoledì 11 giugno...recuperati i biglietti alle 9 e tredici minuti direttamente dalle mani della postina, con il camper già caricato, finalmente si può partire.
Ritornare a le Mans dopo quattro partecipazioni all'Audi Camp ha ormai assunto il sapore di tornare tra gli amici, amici che anche se si incontrano una volta all'anno sono rimasti nel cuore, grazie a tutte le emozioni vissute in quei fatidici finesettimana e per le belle serate trascorse a chiacchierare o in un ottimo e fluenty english o come il sottoscritto, in un misto anglo-franco-italo-Veneto.







Quest'anno però c'è anche qualcosa di diverso...si va alla 24 ore con meno certezze di tutti gli anni precedenti e con la sfida aperta ancora l'anno scorso da Porsche, il circuito della Sarthre diventa terra di conquista, gli slogan "Home of quattro" vs "Coming home" sono onnipresenti, la tensione palpabile e le certezze di vincere assenti, Toyota molto convincente nelle gare precedenti e Porsche altrettanto determinata.

Il viaggio scorre veloce in breve tempo arriviamo al confine e ci prefissiamo come meta per la notte la ormai nota Charolles, cittadina "coccola" dove fin dalla prima partecipazione abbiamo fatto tappa...un pò di scaramanzia non fa mai male.


Ma prima di dormire bisogna anche cenare e da quanto abbiamo constatato dagli anni precedenti trovare un ristorante, una trattoria o qualsiasi sorta di luogo dove sedersi con le gambe sotto la tavola, in Francia non è poi così semplice, dopo vari tentativi ci fermiamo in una tipica trattoria da camionisti...ultimo baluardo prima di ricadere sull'onnipresente McDonald.

Il locale non è male ma la parte più caratteristica deve ancora venire: la scelta dei piatti.
L'antipasto scorre tranquillo, ma il secondo riserva sorprese inaspettate, cinque di noi scelgono una bisteccona e due temerari invece ripiegano su l'anduillette, descritta come una salsiccia di carne dal cameriere, che sadicamente dimentica di descrivere gli ingredienti del malsano ripieno.
Il risultato: una salsiccetta dal gusto amarissimo e gommoso, con un odore "acre" e putrido, che nonostante l'esigua quantità degustata si riproporrà in tutti gli arditi che hanno avuto il temperamento di assaggiarla per buona parte della permanenza in terra francese.
Anche questo è il bello del viaggio, eventi e fatti che accompagneranno per la vita i ricordi della quarta partecipazione alla 24 ore di Le Mans.
L'indomani dopo aver abbandonato la tenera Charolles ci dirigiamo verso Le Mans, mancano gli ultimi 500 km, l'area Antares Sud ci aspetta...arriviamo e ci sentiamo già a casa, la nostra zona è delimitata e subito riincontriamo i vecchi amici, ormai tutto è pronto per iniziare ad ammirare le R18 correre sul circuito, ci sono le prove in notturna da vedere, il finesettimana a Le Mans è decisamente iniziato e noi ci siamo anche questa volta.






A Le Mans le sorprese non mancano mai...ad esempio i fotografi che girano con "prototipi" decisamente particolari, anche questo è la 24 ore.

lunedì 9 giugno 2014

Vivere la 24 ore di Le Mans all' Audi Camp


Mancano meno di 48 ore alla partenza, tutto è pronto, i camper saranno caricati domani con ogni sorta di mercanzia e genere di conforto per accompagnarci per 1250 km nella campagna francese e per trasformarsi nella nostra casa per quei 4 giorni in cui saremo ospiti dell'Audi Camp!

 

 Charolles, da 3 anni la nostra tappa fissa

Ci torniamo per il quarto anno, zona Antares Sud, un nome che per chi del Club in questi quattro anni c'è stato evoca quel sentimento di orgoglio che ti fa dire: "Io c'ero!", una semplice area di sosta, un parcheggio per 50 settimane all'anno ma che grazie ad Audi ed ai suoi ragazzi si trasforma in un'area di campeggio ideale per seguire un evento come la 24 ore di Le Mans e dove si respira da vicino anzi vicinissimo cosa significhi far parte della famiglia Audi.

Birra tedesca, formaggio e salame Veneti, il miglior modo per iniziare a socializzare

L'atmosfera è tranquilla, i pini marittimi ed il clima fresco sono ideali per godersi l'atmosfera e le fresche Weizen spinate rigorosamente per caduta, le visite ai paddock, le prove ed il "gummy-gummy" sono inframezzati da lunghe chiacchierate con gli altri ospiti del Camp, ci si può trovare di fronte a fornitori di pezzi particolarissimi, a meccanici che hanno partecipato allo sviluppo della R8 quando Audi si è affacciata alla 24 ore, ad ingegneri dei dipartimenti più svariati, tutti accomunati dalla passione per i quattro anelli e desiderosi di scambiarsi pareri, idee ed aneddoti, che il più delle volte, per noi appassionati, appaiono racconti leggendari.


La famosa porchetta del venerdì sera

La settimana a Le Mans è anche questo non solo auto sempre più sofisticate e 24 ore di gara, dove ogni secondo è preziosissimo ma tutto il circo che circonda la gara di durata più famosa al mondo, oltre 250'000 persone che arrivano da ogni parte del mondo per vivere una festa che inizia già 3 giorni prima della partenza con i campeggi che si riempiono, barbecue in ogni luogo, qualsiasi mezzo motorizzato che viene fermato e costretto a sgommare o almeno sgasare, opzione riservata alle corriere, pena una bella doccia a suon di gavettoni!


Gummy...gummy!!!

Come lessi tanti anni fa in un resoconto su una rivista, e casualmente l'autore c'era andato proprio su un' Audi RS4, un vero e proprio caso visto che all'epoca non avrei mai pensato di vederla dal vivo, guardare la 24 ore non è assistere alla gara ma vivere tutto ciò che accade durante, sembra un concetto stupido, ma solo chi c'è stato lo puoi cogliere pienamente.

sabato 7 giugno 2014

Audi Sport Club - Italia e la sua nuova avventura


Manca una settimana alla 82esima edizione della 24 heures du Mans e pochi giorni alla partenza per il quarto anno consecutivo di un piccolo ma agguerrito gruppetto di soci per la cittadina francese.
Ogni anno riceviamo numerose domande su questa bellissima esperienza e così per cercare di esaudire "la fame di notizie" e per rendere ancora più partecipi i soci e gli appassionati che seguono le iniziative del nostro Club sul forum e sui vari Social Network abbiamo deciso di buttarci in questa nuova iniziativa, aprire un blog, unendo la passione che dal lontano 2007 ci anima e la preparazione che in questi anni abbiamo mostrato.

Cosa dire ancora...speriamo di rendervi felici con questa novità e tanto per rispolverarvi la memoria allego qualche foto delle scorse fantastiche edizioni!!!


Le prove del giovedì sera dopo il ponte Dunlop.


Le Mans. Home of quattro


L'assalto dei giornalisti dopo la pole position ottenuta da Loic Duval con l' Audi R18 e-tron quattro


Le protagoniste si riposano


La pit-lane del venerdì mattina...le foto della gara sono superflue perchè immaginiamo le conosciate a memoria.