Prealpi Master Show 2017

Prealpi Master Show 2017
Andrea ZIPPO Zivian, Fabio Ceschino - Audi quattro - fotografia gentilmente concessa da Marco Forese

mercoledì 8 ottobre 2014

Auto e Moto d'Epoca 2014 - Comunicato 001

Per il sesto anno consecutivo l' Audi Sport Club – Italia, si presenta alla fiera Auto e Moto d'Epoca di Padova con uno stand carico di significato, celebrare il trentennale dalla vittoria Audi come casa costruttrice e di Stig Blomqvist e Björn Cederberg nel campionato del mondo rally.

Dopo aver celebrato nelle edizioni precendenti le vittorie nelle corse oltreoceano dell' Audi 200 TransAm e 90 IMSA GTO, l'esordio della trazione quattro nel campionato del mondo rally e la carriera di Dindo Capello con la presenza anche di una Audi R18 TDI Ultra, anche quest'anno da giovedì 23 a domenica 26 Ottobre, in un ambiente ricco di passione per il marchio ma pienamente in linea con lo spirito e l'eleganza Audi, gli appassionati dei quattro anelli potranno incontrarsi e scambiarsi pareri, giudizi e curiosità.
 
Anche in questa occasione grazie agli intensi rapporti di amicizia del Club saranno presenti ospiti illustri come lo stesso Stig Blomquist, Walter Röhrl e Christian Geistdörfer che saranno disponibili sabato per incontrare i numerosi appassionati del mondo dei rally e della casa di Ingolstadt.

domenica 5 ottobre 2014

Non avevo mai visto il RallyCross dal vivo e mi è piaciuto tantissimo!

Non avevo mai visto il RallyCross dal vivo e mi è piaciuto tantissimo!

Il finesettimana del 28 Settembre si è svolto presso il circuito di Franciacorta la decima tappa del Fia Rallycross.
Innanzitutto partiamo spiegando brevemente cos'è il rallycross, disciplina motoristica che utilizza auto da rally e che si corre su un circuito parte in asfalto e parte in sterrato. La competizione si svolge in batterie da 6 concorrenti che in pochi giri devono battere i propri avversari e sopravvivere all'imbuto della partenza ed ai vari salti, chicane ed al caratteristico joker lap.
Il joker lap? Non siamo a giochi senza frontiere , la cosa è molto più semplice, durante ogni sessione ciascun concorrente in un giro a sua scelta deve percorrere un pezzo di tracciato "diverso" ed un pò più lungo di quello originale.
Lo scopo? Poter rimescolare le carte fino all'ultimo e volendo creare un pò di strategia nonostante le sfide durino solo 4 giri.
Bene dopo avervi spiegato sommariamente la parte teorica dello spettacolo, andiamo alla parte pratica, cioè cosa abbiamo visto!
La fortuna è stata dalla nostra parte, la giornata era estremamente soleggiata e l'atmosfera era piacevolmente ruspante, il piatto forte: i motori ruggenti erano conditi da sportellate, tanta polvere e da pezzi di carrozzeria seminati per il circuito.

Il paddock mostrava team super organizzati e perfetti in tutto e per tutto come EKSRX con le loro Audi S1 condotte da Pontus Tidemand e Edward Sandström 










e le Volkswagen POLO con a pochi metri team con disponibilità nettamente inferiori ma con tanta tanta passione e voglia di divertirsi.
Ecco la cosa che più è sembrata chiara era che ci fosse tanto divertimento, in un'atmosfera non contaminata dai budgets milionari dove conta assolutamente vincere ad ogni costo.

 Purtroppo le Audi del team EKSRX non sono riuscite ad approdare alla fase finale a causa dei problemi che avevano avuto nei giorni precendenti e che gli avevano fatto accumular troppi punti di svantaggio.
Anche vari piloti italiani erano presenti in questa tappa del FIA RallyCross tra cui Gigi Galli su Ford Fiesta che per poco più di 3 secondi ha mancato la finale, ma è stato piacevolmente sorpreso del suo risultato alla sua prima partecipazione ad una gara di RallyCross.


La finale è stata particolare perché su sei auto due sono uscite praticamente subito, due, tra cui quella di Petter Solberg che ha danneggiato una sospensione posteriore, hanno dovuto rallentare notevolmente a seguito di rotture e purtroppo tutti questi inconvenienti hanno condizionato la conclusione dell'evento, ma il rallycross è anche questo, non avere alcuna certezza fino alla bandiera a scacchi e vedere tanto spettacolo!
Petter Solberg su Citroen DS3 si garantisce comunque la vittoria del campionato Rallycross alla sua prima partecipazione perchè il suo vantaggio di 60 punti ormai la vittoria a due gare dal termine è garantita.
Per concludere il breve racconto su questa esperienza, il giudizion è sicuramente positivo, una giornata intensa, divertente e che speriamo si possa ripetere nei prossimi anni!

lunedì 14 luglio 2014

Niente auto...gita in laguna!!!

Chi ha detto che un Club di appassionati di auto deve per forza sempre parlare di motori, guidare le proprie amate vetture e macinare chilometri?

Non è certamente il caso dell' Audi Sport Club - Italia che in tutti questi anni è sempre stato attento a non dedicarsi esclusivamente alle passioni dei propri Soci, perlopiù maschietti, ma anche a far divertire le relative compagne visitando cantine, luoghi di interesse storico o con semplici pranzi durante i quali il tema motori fosse decisamente in secondo piano.

Seguendo questa linea di condotta ieri ci siamo ritrovati a Chioggia, provincia di Venezia per un pranzo informale in mezzo alla laguna, sì proprio in mezzo, visto che il luogo prescelto era un vecchio casone per l'allevamento delle cozze, detto anche peocera, raggiungibile esclusivamente in barca.

Siamo così partiti da Piazzetta Vigo a bordo del Bragozzo Ulisse per raggiungere la meta, non prima di aver brindato con la storica bottiglia conquistata il fine settimana scorso grazie alla vittoria di Enrico ed Angelica sulle strade alpine dell' Ortler Classic Run.

La giornata nonostante non fosse iniziata sotto ottimi auspici, alle 9 e mezza infatti pioveva abbondantemente, è passata in modo rilassato, tra ottimi piatti di pesce e tante chiacchiere con un inaspettato sole a farci compagnia.
Terminato il pranzo e ritornati in terraferma ci siamo dedicati ad un piccolo giretto per Chioggia prima del rompete le righe finale.

Un'altra bella giornata passata tra Soci, conosciuti casualmente grazie alla passione per i quattro anelli ma che col tempo diventano veri e propri amici.

lunedì 7 luglio 2014

Ortler Classic Run - un' Audi, 7 passi Alpini e tanto divertimento!!!



Chi non ha mai desiderato percorrere i passi alpini?
Chi non ha mai sentito come leggendari nomi tipo: Mendola, Tonale, Bernina e Stelvio, se poi ne aggiungiamo altri tre: Forcola, Eira e Foscagno raggiungiamo gli oltre 10000m di dislivello, il tutto in soli 350 chilometri, con paesaggi stupendi in mezzo alla natura e la tranquillità di fare una gita con qualche domanda come prova per non far dormire il navigatore ed un'occhiata al cronometro perchè i tempi sono un pò tirati.
Tutto questo è l' Ortler Classic Run, organizzato dal Garage61 di Appiano vicino a Bolzano e giunto alla sua terza edizione, svoltasi tra le montagne dell'Alto-Adige, la Lombardia e la Svizzera nella giornata di ieri 6 Luglio.

L'unica nota negativa...la partenza alle 6 di mattina, ma un piccolo sacrificio lo si deve almeno fare ed il sonno in ogni caso sparisce quando ci si trova per colazione alle 5,30 nella sede del Garage61 , perchè di fronte a tante belle auto, da un' Auto Union Audi 100 coupè S, PERFETTA, non potevo non partire da Lei, ad un'Alfa Romeo Montreal, passando per una moderna Mercedes SLS e spaziando con lo sguardo ai manifesti, insegne ed ogni sorta di memorabilia, il cervello si sveglia e sobbalza ad ogni occhiata. 



Se poi passiamo alle auto dei partecipanti anche in questo caso abbiamo delle belle sorprese, una splendida Lancia Aprilia Touring superleggera del 1938 apre le danze, passando per una Porsche 911 RS becco d'oca, varie Porsche 911, qualche Alfa Romeo ed una Mercedes 190 "codine" anni '60 di un altro equipaggio vicentino, si arriva alle "moderne" ed è un tripudio tra Mercedes SL, Porsche 944 cabrio, vari BMW e qualche Audi, due ur-quattro in rappresentanza dell' ur-quattro Club Italia, una TT cabrio mk1 "privata" e le nostre RS4 b5 del 2001 della Scuderia Magnagati e TT mk2.









Da sottolineare la presenza appunto delle moderne, veramente molte o come si usa definirle "youngtimer", vetture a mio avviso importantissime perchè nella maggior parte dei casi vengono bistrattate dalle competizioni di regolarità ma che in realtà sono il primo modo per avvicinarsi alla materia soprattutto per chi ci inciampa percaso.





Nelle prime righe abbiamo già detto il succo del finesettimana, cioè tanti chilometri, alla fine da Vicenza saranno oltre 900 fatti praticamente nel giro di 24 ore, partenza nel pomeriggio di sabato per arrivare a Mendola e dormire al Panorama Hotel Penegal, ancora più in alto del passo, luogo sicurmente bellissimo, se non vi fossimo giunti di notte e ripartiti, di fatto, sempre di notte.
La sveglia infatti è suonata alle 3,50 perchè l'alloggio non era proprio nei pressi del punto di ritrovo...anzi e così ci siamo giocati qualche altra mezz'ora di sonno che nell'arco della giornata chi guidava sicuramente non ha mai recuperato.
Il percorso, è stato molto interessante ed ha permesso di percorrere strade che si sentono spesso solo nominare, la temperatura è sempre stata ottima, il sole durante tutta la giornata ha brillato incessantemente ed ha così permesso di apprezzare ancora di più il panorama, le vallate verdi e le rocce scavate dalla neve e dalla pioggia, i chilometri sono così corsi via senza fatica e le brevi ma utili pause hanno permesso di spezzare il ritmo e di sgranchirsi le gambe.








Da sottolineare il fatto che siamo riusciti anche ad incontrare dei "colleghi" salendo sullo Stelvio infatti abbiamo incrociato i membri dell'ACI Slovacco che per il loro tour europeo avevano scelto anche queste stupende strade.












La giornata è così passata in fretta, tra le strade deserte alle 7 di mattina del passo del Tonale ed il paesaggio lunare del Bernina, con la passeggiata ristoratrice a Livigno e le gallerie strettissime dello Stelvio per poi finire il tutto tra i festeggiamenti alla Forst di Merano sì i festeggiamenti perchè alla sua prima partecipazione Enrico ed Angelica l'altro equipaggio del Club, impegnati con un' Audi TT mk2 hanno vinto sbaragliando la concorrenza!









Insomma una bella giornata che ci ha fatto sentire i Jeremy Clarkson e Richard Hammond della situazione, so già che qualcuno ha già bisbigliato "...magari più Capitan Lento!", sicuramente un evento ben organizzato dalla Garage61 a cui partecipare di nuovo e che sarebbe bello poter riproporre con la stessa formula anche nel nostro territorio.

venerdì 27 giugno 2014

24 ore di Le Mans 2014 - Ultimo atto


Pensavate che i racconti sulla "gita a Le Mans" fossero finiti?

Non penso proprio, i più attenti di voi si saranno sicuramente accorti che i momenti in cui siamo stati più vicini ai campioni sono stati volutamente omessi, ebbene sì, tutti per noi sono dei campioni, perchè già il solo arrivare a correre la 24 ore è un'impresa che merita rispetto ed ammirazione. Non abbiamo detto nulla riguardo la parata dei piloti del venerdì che è stata appena accennata e soprattutto non si è detto proprio nulla del dopo vittoria, infatti per chi fosse stato distratto, Audi, nonostante non apparisse certamente la scuderia più convincente è riuscita a cogliere la tredicesima vittoria nella 24 ore, la quinta di seguito!

Tornando a venerdì dopo una mattinata che ci ha permesso di riposarci delle fatiche del viaggio siamo salpati, in un caldo stupefacente rispetto agli anni precedenti, alla volta di Le Mans con il trenino che ci ha sbarcati direttamente in Place de la Republique, punto chiave della parata.
 
Finalmente abbiamo potuto dopo anni fare una piccola visita della città, attraversare la piccola Place Saint Nicolas al centro della quale si trova il monumento al circuito della Sarthre e dove si possono vedere e toccare con mano le famose impronte che ricordano le vittorie dei piloti alla 24 ore, figure come Henry Pescarolo, vincitore 4 volte tra gli anni '70 ed '80 o Derek Bell e Jacky Icks e tanti piloti della casa con i quattro anelli, tra cui gli italiani, Dindo Capello ed Emanuele Pirro.







Alle 15 abbiamo preso posto ed iniziato l'attesa...interminabile, cucinati dal sole, senza scelta, o attendere o allontanarsi perdendo il posto in prima fila, finalmente alle 18 lo spettacolo è iniziato, con il passaggio di varie bande musicali inframezzate dalle auto di vari club, il tutto condito con qualche vera e propria supercar come la Bugatti Veyron o LaFerrari.




Finalmente è giunta la volta dei piloti, che su auto d'epoca si sono fatti accompagnare lungo il percorso tra due ali di folla plaudente, lanciando gadgets di ogni tipo, dalle collane di perle di plastica, inspiegabilmente bramate dalla folla, alle penne, passando per le caramelle della Porsche per poi arrivare alle tshirts di Audi, certamente l'oggetto più agognato.





Terminato il passaggio dei piloti a noi più cari, ovviamente quelli di casa Audi, stremati dalle numerose ore in piedi e sotto il sole, abbiamo fatto ritorno al campo base, pensierosi su come sarebbe andata la gara l'indomani e non così certi di poterci ritrovare ai box a festeggiare con il team la loro vittoria.

Invece, alle ore 14 e trenta, come da tradizione, quando ormai la situazione era congelata ed Audi si stava avvicinando alla sua tredicesima vittoria abbiamo iniziato l'avvicinamento al box, inizialmente con il classico ritrovo al monumento Audi, vicino al parco chiuso, poi visto che come era stato detto, ma noi non ci fidiamo mai, non ci sarebbero stati pass, abbiamo iniziato una manovra a tenaglia estremamente difficoltosa, passando dietro alla tribuna principale, entrando dal cancello paddock, trovandoci quindi sotto al podio e risalendo la corrente umana come dei salmoni verso i box Audi ed arrivando così davanti alla meritata fettuccia che separa gli appassionati che guardano con curiosità da coloro che fanno parte della "famiglia".

Poteva essere tutto finito così semplicemente? Certo che no, infatti dopo essere stati bloccati a pochi centimetri dalla meta da quei 5 centimetri tesi di fronte a noi e soprattutto da un addetto di dimensioni generose ci siamo serviti dei nostri "contatti" per superare il sottile confine!

Ah...finalmente eravamo ai box, anzi di nuovo ai box, subito abbiamo incontrato Buzi, che quest'anno faceva parte del team, poi tutti gli altri piloti, un overdose di Motorsport e di gioia vissuta nella pancia di Audi Sport.


 



Tra i primi ci siamo trovati davanti lo sfortunato Marco Bonanomi, tamponato il giorno precedente e costretto al ritiro dopo poche ore di gara mentre stava andando veramente forte, un vero peccato. Abbiamo chiacchierato con lui della gara dimostrandogli tutta la nostra stima, anche se sul suo volto come pure su quello di Oliver Jarvis e Felipe Albuquerque era chiara l'amarezza del momento.



Dopo pochi minuti ci siamo trovati davanti Benoit Treluyer sorridente e disponibile come sempre, vincitore quest'anno con Andre Lotterer e Marcel Fassler anche loro incontenibili nella loro gioia e mescolati agli altri campioni come Tom Kristensen, Lucas Di Grassi e Mark Gene, l'equipaggio giunto secondo con la R18 etron quattro numero 1.

Da non sottovalutare assolutamente la presenza delle "vecchie glorie" della 24 ore, personaggi come Emanuele Pirro ed Alan Mc Nish che nonostante non corrano più in prima persona la 24 ore hanno uno scopo ben preciso e da non sottovalutare, dispensare consigli preziosi ed aiutare così ad interpretarla al meglio. 
Tra di loro c'è anche il nostro Socio Onorario Dindo Capello con il quale ci tratteniamo a lungo a chiacchierare, ascoltando con attenzione aneddoti e verità che solamente chi fa parte dell'ambiente conosce e sa cogliere.




Nell'atmosfera carica di gioia tra una birra e l'altra ci mescoliamo a meccanici, ingegneri ed al resto del team, rubando fotografie ed autografi che non capiterà altre volte di poter ottenere, resterà certamente nella memoria l'incontro con il Dr. Ullrich, direttore di Audi Sport, il reparto sportivo di Audi AG. che appare veramente soddisfatto del risultato.









Subito tra un'intervista e l'altra riusciamo a circondarlo e così inizia la carrellata di fotografie ed autografi che culmina con la consegna di un piccolo omaggio da parte del Club, chissà se un giorno verrà avvistato con la nostra polo!!!











Le emozioni non sono finite e le sorprese continuano, infatti manca l'arrivo dell' anonima cassa di legno, una semplice cassa alta ben più di un metro all'interno della quale c'è lei, la coppa per cui si sono sfidati per 24 ore ben 55 equipaggi. Il suo aspetto è maestoso e leggendario, il tempo di riprendersi e la fila per farsi fotografare al suo fianco è subito lunghissima!
















Poi con calma iniziamo a fare ritorno al Camp, abbandoniamo l'area più festosa del paddock e torniamo verso i nostri camper tra meccanici di squadre che non hanno nulla da festeggiare e che iniziano a riporre il materiale nei camion abbandonando i pezzi inutilizzabili, addetti che smontano gli stands che fino a poche ore prima erano affollati di persone in cerca di gadgets, magliette e modellini, la 24 ore è finita da poche ore e già la magia per i più è svanita, anche noi tra pochi minuti saremo impegnati a smontare il nostro accampamento, l'indomani avremo 1250km da fare e la strada è lunga fino a casa, ma gli aneddoti, le battute ed i ricordi ci faranno compagnia per tutto il viaggio!

sabato 21 giugno 2014

La nostra 24 ore a Le Mans

E' giovedì sera, chi di noi non era mai stato a Le Mans resta letteralmente imbambolato, le cose da vedere sono decisamente troppe, una overdose di Motorsport a cui difficilmente si è pronti. Vedere sfrecciare le auto sul rettilineo illuminato ed imboccare la via verso il ponte Dunlop per poi perdersi nel buio del circuito verso Mulsanne riporta alla mente gli sgranati video delle prime edizioni di questa leggendaria corsa. 

Anche questa volta Le Mans emoziona come la prima volta e chissà quante sorprese avremo in questo fine settimana, infatti già il giorno successivo, venerdì arriva al Camp Marco Bonanomi e Felipe Albuquerque ed ovviamente foto ed autografi sono d'obbligo, anche se il tempo è decisamente tiranno e ci possono dedicare solo pochi minuti, peccato.


Ma se si ha il tempo per chiacchierare le occasioni all'Audi Camp non mancano certamente infatti di fronte ad un piatto di pasta ed ad un buon bicchiere di vino rosso si possono sentire racconti interessantissimi direttamente da coloro che gli hanno vissuti, come meccanici del DTM o dello stesso progetto R18 come Gabriele, Buzi ed altri colleghi.

La nostra familiarità col Camp ci porta a ricevere venerdì sera la visita alla nostra "hospitality" di Rupert Stadler, amministratore delegato di Audi AG, per capirci il Marchionne dei quattro anelli, che su segnalazione di Rudy e Max, gli organizzatori del Camp passa a salutarci e chiacchiera con noi del Lago di Garda, della regione da dove veniamo ed apprezza molto la nostra passione, il nostro spirito di coinvolgimento e l'innata capacità di farci tutti amici.



 Rupert Stadler CEO Audi AG ci fa visita all' Audi Camp

Insomma come ogni anno terminata la festa del venerdì sera ci sono tutte le premesse perché sia un altro fine settimana memorabile, resta solo da aspettare le ore 15 di sabato, correre per 24 ore e vincere la gara.

Arrivano le 14 di sabato, con agitazione prendiamo posto in tribuna, posizione perfetta, si vede la fine del rettilineo davanti ai box, si vede l'imbocco verso il ponte Dunlop ed abbiamo a disposizione un comodo megaschermo che ci permette di seguire la gara lungo tutto il circuito.
La gara inizia subito in un modo ben diverso dagli anni precedenti, la velocità maggiore in rettilineo di Toyota e Porsche contro la più performante percorrenza in curva dell'Audi R18 e-tron quattro rendono i valori in campo molto simili nella parte iniziale della gara, fino a quando si abbattono due potenti temporali, durante il primo dei quali lo sfortunato Marco Bonanomi che stava conducendo un'ottima gara è vittima prima di un urto da parte della Toyota di Nicolas Lapierre e successivamente di uno ben peggiore da parte della Ferrari 458 di Sam Bird che costringono la vettura numero 3 al ritiro e fanno cadere la tribuna in una silenzio surreale.

A quel punto terminato anche il secondo potente scroscio di pioggia, inizia la fase ciclistica della gara, decidiamo di iniziare a fare il giro del circuito, apprezzare la velocità delle LMP1 alla Virage Porsche, guardare i tentativi di sorpasso al termine del rettilineo Indianapolis o ammirare le auto veramente da vicino all'Arnage, per poi concludere il tutto arrivando con il sole appena tramontato nel posto forse più leggendario del circuito, la curva Mulsanne al termine dell'Hunadières, la "strada" di sei chilometri e mezzo che prima dell'aggiunta delle due chicane vedeva sfrecciare i prototipi ad oltre 400km all'ora.



Terminata la visita a Mulsanne i più temerari girano ancora per il circuito dopo una tappa al campeggio per uno spaghetto taumaturgico alle 3 di notte, per riprendere le forze dopo i chilometri di pedalate, altri invece dopo la pausa si gettano direttamente tra le braccia di Morfeo sperando di svegliarsi con notizie migliori rispetto alla classifica provvisoria che vede Audi seconda e terza dopo la Toyota numero 7, all'apparenza inarrestabile.

Il risveglio porta buone notizie, la Toyota in testa, ci si era augurati sportivamente un bel problema meccanico che provvidenzialmente è avvenuto, si è ritirata ed ora gli equipaggi Audi sono primo e terzo, la rottura del turbocompressore della vettura numero 2 le fa perdere la posizione di testa in favore dell'Audi numero 1 che dopo poche ore subirà la stessa sorte e che la farà cadere a sua volta in terza posizione regalando a poco più di tre ore dalla fine la posizione di testa alla Porsche.

Il dramma sembra compiuto, i cugini sono in testa ed il distacco è di 31 secondi rispetto all'Audi numero 2, ma Lotterer inizia ad incalzare la Porsche numero 20 che voci dicono abbia problemi di recupero dell'energia in frenata e che durante il cambio pilota viene sopravanzata dalla vettura di Ingolstadt, finalmente siamo di nuovo in testa ma la paura di altre rotture con la Porsche sempre pronta a riguadagnare la testa non ci fanno stare molto tranquilli, ma ad un certo punto un nuovo colpo di scena, la Porsche 919 hybrid con alla guida Mark Webber procede molto lentamente e si ferma ai box, ormai è fatta, Audi è prima e seconda e non resta che condurle al traguardo!

Inizia a concretizzarsi la vittoria ed i relativi festeggiamenti nei box per il terzo anno consecutivo, in 12 ore siamo passati da "andrebbe bene arrivare anche secondo e terzo dopo Toyota ma davanti a Porsche" ad una doppietta che porta Audi ad aver vinto 13 volte negli ultimi 15 anni la 24 ore di Le Mans.

Arrivano le 15 e le due R18 superstiti passano in parata sul traguardo, la gioia per Lotterer, Treluyer e Fassler è incontenibile, secondi Tom Kristensen, Lucas Di Grassi e Mark Gene che ha sostituito Loic Duval vittima di un incidente mercoledì, nel quale la R18 numero 1 è stata distrutta.

Audi ha vinto per la tredicesima volta nelle ultime quindici edizioni e per la quinta volta di seguito, ora è il momento di festeggiare...i box ci accoglieranno anche questa volta?!

giovedì 19 giugno 2014

Arrivare a Le Mans per la quarta volta, emozionante come la prima

Ed arrivò finalmente mercoledì 11 giugno...recuperati i biglietti alle 9 e tredici minuti direttamente dalle mani della postina, con il camper già caricato, finalmente si può partire.
Ritornare a le Mans dopo quattro partecipazioni all'Audi Camp ha ormai assunto il sapore di tornare tra gli amici, amici che anche se si incontrano una volta all'anno sono rimasti nel cuore, grazie a tutte le emozioni vissute in quei fatidici finesettimana e per le belle serate trascorse a chiacchierare o in un ottimo e fluenty english o come il sottoscritto, in un misto anglo-franco-italo-Veneto.







Quest'anno però c'è anche qualcosa di diverso...si va alla 24 ore con meno certezze di tutti gli anni precedenti e con la sfida aperta ancora l'anno scorso da Porsche, il circuito della Sarthre diventa terra di conquista, gli slogan "Home of quattro" vs "Coming home" sono onnipresenti, la tensione palpabile e le certezze di vincere assenti, Toyota molto convincente nelle gare precedenti e Porsche altrettanto determinata.

Il viaggio scorre veloce in breve tempo arriviamo al confine e ci prefissiamo come meta per la notte la ormai nota Charolles, cittadina "coccola" dove fin dalla prima partecipazione abbiamo fatto tappa...un pò di scaramanzia non fa mai male.


Ma prima di dormire bisogna anche cenare e da quanto abbiamo constatato dagli anni precedenti trovare un ristorante, una trattoria o qualsiasi sorta di luogo dove sedersi con le gambe sotto la tavola, in Francia non è poi così semplice, dopo vari tentativi ci fermiamo in una tipica trattoria da camionisti...ultimo baluardo prima di ricadere sull'onnipresente McDonald.

Il locale non è male ma la parte più caratteristica deve ancora venire: la scelta dei piatti.
L'antipasto scorre tranquillo, ma il secondo riserva sorprese inaspettate, cinque di noi scelgono una bisteccona e due temerari invece ripiegano su l'anduillette, descritta come una salsiccia di carne dal cameriere, che sadicamente dimentica di descrivere gli ingredienti del malsano ripieno.
Il risultato: una salsiccetta dal gusto amarissimo e gommoso, con un odore "acre" e putrido, che nonostante l'esigua quantità degustata si riproporrà in tutti gli arditi che hanno avuto il temperamento di assaggiarla per buona parte della permanenza in terra francese.
Anche questo è il bello del viaggio, eventi e fatti che accompagneranno per la vita i ricordi della quarta partecipazione alla 24 ore di Le Mans.
L'indomani dopo aver abbandonato la tenera Charolles ci dirigiamo verso Le Mans, mancano gli ultimi 500 km, l'area Antares Sud ci aspetta...arriviamo e ci sentiamo già a casa, la nostra zona è delimitata e subito riincontriamo i vecchi amici, ormai tutto è pronto per iniziare ad ammirare le R18 correre sul circuito, ci sono le prove in notturna da vedere, il finesettimana a Le Mans è decisamente iniziato e noi ci siamo anche questa volta.






A Le Mans le sorprese non mancano mai...ad esempio i fotografi che girano con "prototipi" decisamente particolari, anche questo è la 24 ore.

lunedì 9 giugno 2014

Vivere la 24 ore di Le Mans all' Audi Camp


Mancano meno di 48 ore alla partenza, tutto è pronto, i camper saranno caricati domani con ogni sorta di mercanzia e genere di conforto per accompagnarci per 1250 km nella campagna francese e per trasformarsi nella nostra casa per quei 4 giorni in cui saremo ospiti dell'Audi Camp!

 

 Charolles, da 3 anni la nostra tappa fissa

Ci torniamo per il quarto anno, zona Antares Sud, un nome che per chi del Club in questi quattro anni c'è stato evoca quel sentimento di orgoglio che ti fa dire: "Io c'ero!", una semplice area di sosta, un parcheggio per 50 settimane all'anno ma che grazie ad Audi ed ai suoi ragazzi si trasforma in un'area di campeggio ideale per seguire un evento come la 24 ore di Le Mans e dove si respira da vicino anzi vicinissimo cosa significhi far parte della famiglia Audi.

Birra tedesca, formaggio e salame Veneti, il miglior modo per iniziare a socializzare

L'atmosfera è tranquilla, i pini marittimi ed il clima fresco sono ideali per godersi l'atmosfera e le fresche Weizen spinate rigorosamente per caduta, le visite ai paddock, le prove ed il "gummy-gummy" sono inframezzati da lunghe chiacchierate con gli altri ospiti del Camp, ci si può trovare di fronte a fornitori di pezzi particolarissimi, a meccanici che hanno partecipato allo sviluppo della R8 quando Audi si è affacciata alla 24 ore, ad ingegneri dei dipartimenti più svariati, tutti accomunati dalla passione per i quattro anelli e desiderosi di scambiarsi pareri, idee ed aneddoti, che il più delle volte, per noi appassionati, appaiono racconti leggendari.


La famosa porchetta del venerdì sera

La settimana a Le Mans è anche questo non solo auto sempre più sofisticate e 24 ore di gara, dove ogni secondo è preziosissimo ma tutto il circo che circonda la gara di durata più famosa al mondo, oltre 250'000 persone che arrivano da ogni parte del mondo per vivere una festa che inizia già 3 giorni prima della partenza con i campeggi che si riempiono, barbecue in ogni luogo, qualsiasi mezzo motorizzato che viene fermato e costretto a sgommare o almeno sgasare, opzione riservata alle corriere, pena una bella doccia a suon di gavettoni!


Gummy...gummy!!!

Come lessi tanti anni fa in un resoconto su una rivista, e casualmente l'autore c'era andato proprio su un' Audi RS4, un vero e proprio caso visto che all'epoca non avrei mai pensato di vederla dal vivo, guardare la 24 ore non è assistere alla gara ma vivere tutto ciò che accade durante, sembra un concetto stupido, ma solo chi c'è stato lo puoi cogliere pienamente.